Ci sono alcune posizioni etiche che abbiamo come punti di riferimento per tutte le nostre attività, non solo per quelle di docenza. La nostra visione etica:
usiamo solo codice libero, per i motivi gia’ spiegati nella relativa pagina
rifiutiamo di erogare insegnamenti inerenti a sistemi operativi non liberi (es: Windows, macOS, iOS, Android) o allo sviluppo delle app mobili con tecnologie mobili native (possiamo, però, fare corsi di app del tipo PWA). Le attuali piattaforma mobili non hanno (per adesso) un degno e sufficientemente significativa rappresentazione da parte di codice libero, installato su dispositivi liberi. E, no, Android non è codice libero. L’unica parte relativa al settore mobile che trattiamo sono le applicazioni web con progettazione web responsiva e PWA (che, appunto, non sono appartenenti alla categoria delle app native). Queste piattaforme proprietarie sono spesso fonte di intercettazioni rivolte contro imprese, governi e cittadini. Questo si scontra con i nostri principi etici, e per questo ci asteniamo dall’utilizzarle.
questo punto è strettamente correlato al punto precedente e aggiunge anche nel campo delle applicazioni web alcune delle restrizioni che abbiamo adottato: Ci rifiutiamo di usare servizi “intercetta-spia-traccia” persone, e di erogare un qualsivoglia tipo di corso che abbia come oggetto questo tipo di attività. Dunque sia Facebook che WhatsApp, LinkedIn, gmail, DoubleClick, vary “analytics” e simili: non li consideriamo! Possiamo solo erogare corsi che utilizzano prodotti e servizi alternativi basati su codice libero, protocolli liberi e standard documentali aperti, e che tengano conto della riservatezza delle persone.
accettiamo di lavorare solo per clienti diretti, e mai tramite intermediari (peggio ancora se si tratta di banale caporalato a più livelli).
La mancanza del rispetto del punto 1 aprioristicamente non creerebbe una situazione antietica, ma questo succede se il codice chiuso è utilizzato per raccogliere dati ed informazioni riservate (cosa che avviene spesso). Per quanto riguarda il contesto lavorativo non solo non ci interessa partecipare a progetti ed attivita’ che consideriamo illegittime, ma siamo dell’idea che questi casi trascendano il livello puramente etico e che le aberrazioni menzionate dovrebbero essere messe fuorilegge e severamente sanzionate.