Una volta completati i nostri corsi di formazione, i Vostri dipendenti e consulenti saranno subito operativi per poter lavorare con le nuove tecnologie, appena imparate?
Se sono persone molto esperte, e che imparano in fretta, è possibile, anzi, probabile. Purtroppo, la realtà non è sempre questa.
Spesso i partecipanti ai corsi sono ancora troppo ancorati alle esperienze di lavoro pregresse, e alle tecnologie che conoscono da prima, e fanno fatica a staccarsi da quelle per lanciarsi in modo più proficuo e produttivo nel campo delle nuove tecnologie. Cosicche’ capita che un programmatore che conosce già 2-3 linguaggi che usa da anni, quando impara un linguaggio nuovo rimane influenzato dalle abitudini preesistenti.
In sostanza, impara la sintassi del nuovo linguaggio ma la forma mentis rimane quella delle tecnologie precedentemente utilizzate. Dunque, senza evolvere e applicare le possibilita’ consentite dalla nuova metodologia. Inutile dire che questo tipo di problema, dove le “vecchie” tecnologie rappresentavano un freno all’apprendimento delle “nuove” (in senso relativo), le ha in una certa fase della propria vita professionale vissuto ognuno di noi. Sono problemi noti e che sappiamo anche come risolvere.
Quando si impara un linguaggio nuovo questo spesso porta con se dei paradigmi nuovi, che bisogna fare propri. E spesso le competenze imparate in precedenza sono di ostacolo e devono essere come “disimparate” per poter sfruttare appieno il nuovo linguaggio, in tutta la sua potenza.
Quando questa problematica viene gestita nel modo corretto, generalmente poi avviene un evoluzione positiva con miglioramento delle prestazioni e di produttività anche con i linguaggi gia’ appresi. Senza scomodare i concetti hegeliani (ma anche no) di tesi-antitesi-sintesi, aumentando le proprie competenze si aumenta la propria visione globale nel mondo della programmazione, e da diversi paradigmi di programmazione, apparentemente antitetici, derivano poi delle sintesi che rendono il programmatore più produttivo che mai, con una qualità del suo codice assolutamente incrementata. Avviene una specie di “fecondazione incrociata” tra le tecnologie.
Ad esempio, un programmatore che lavora con Java da anni, imparando, per esempio Scala o Clojure, non solo diventa un programmatore Scala o Clojure, ma diviene anche un programmatore Java di qualita’ superiore.
Come allora assicurarsi che questo processo effettivamente avvenga?
Come fare in modo che i Vostri dipendenti effettivamente imparino i nuovi paradigmi esaurientemente e li facciano propri?
I nostri corsi di formazione su progetti, vanno un passo oltre al semplice corso. Questi sono l’estensione del corso base (ma non possono rimpiazzarlo), nei quali la parte formativa è focalizzata sullo sviluppo di un progetto concreto, utilizzando in modo approfondito le nuove tecnologie. Si tratta generalmente di realizzare progetti più piccoli di quelli standard aziendali, per esempio da 3-10 giorni lavorativi, sufficenti per ottenere una formazione ed un approfondimento consolidato ed nel contempo e’ utile all’azienda consentendo di completare progetti piccoli sempre rinviati.
Questa potrebbe essere la giusta occasione per mettere alla prova le nozioni appena apprese.